Chi mi dice "occhi da lupo" non conosce i veri lupi
Chi mi dice "passo d'agnello" non conosce i miei dirupi
E poi se c'è chi pensa che la nostalgia è la chiave della canzone
Non sa quali occhi mi graffiano come i cani graffiano un portone
Ma i miei nervi son corde di zimbalom, stonate d'amore
Qualche volta sono stridule, qualche volta hanno la voce grave
È pioggia e tempi dispari che battono le strade
È fame di parole che hanno mangiato il loro traduttore
L'inverno è un cane caldo, occhi di fari, muso di vetro
L'inverno è spiccioli freddi nel sottopasso della metro
Fatto un fuoco di bidoni, ne veniva un fumo denso
Vi giuro che a tratti mi pareva l'offerta dell'incenso
Ma i miei nervi son corde di zimbalom, stonate d'amore
Qualche volta danno i numeri, ma non ditelo all'accordatore
È pane e tempi dispari che vengono dal mare
Insieme ai clandestini, ai topi, alle paure
Stanotte nella galleria m'è sembrato di sentire il coro
Ho provato tanta nostalgia, devo essere uno di loro
Buco di tombino, quale foto di famiglia
Quale buio corridoio, quale sangue mi somiglia?
Ma i miei nervi son corde di zimbalom, stonate d'amore
Le mie corde son nervi di zimbalom...
La canzone finisce adesso, ma potrebbe continuare ancora
Ho paura a entrare in un bar come un vampiro ce l'ha dell'aurora