Lungo dirupi e crepe senza sole, io vado
Per costole di roccia, lungo spine di pietra
Non mi azzardo a dormire quando fischia il vento notturno
Per paura che la sua anima spaventosa stringa questo cuore di cardo
Oh, lo stesso Dio che l'ha abbandonata
Ha a sua volta abbandonato me
E ammorbidendo la zolla erbosa con le mie lacrime
Scavo un pozzo d'infelicità
E in questo pozzo d'infelicità
Pende un secchio pieno di dolore
Oscilla lento e dolente come una campana
Il cui rintocco è morto e cupo
In fondo a questo pozzo giace il vestito perso da lungo tempo
Della mia ragazzina galleggiante
Che raccoglie le lacrime che lasci cadere
Giù per il pozzo dell'infelicità
Gira con forza la manopola, se ne hai il coraggio
E solleva questo secchio
Signore, gira e solleva, solleva e gira
Finché i tuoi muscoli non si consumano e deperiscono
Oh, lo stesso Dio che l'ha abbandonata
Ha a sua volta abbandonato me
In fondo al deserto della disperazione
Aspetto al pozzo dell'infelicità