Tra i molti ricordi che vanno perduti
Ce n'è uno che oggi appena sfioro
Io con la schiena piegata al sole dei campi
Lei un fazzoletto legato attorno a una fronte
Grondante di lavoro
Per quei quattro soldi, quelle quattro pareti
Tenute insieme da un tetto di cartone
A ripararci le ossa ancora stanche da ieri
Dimenticando, possibilmente, le volgarità
Del padrone
Era un vento di sale
Che si sentiva salire
E accarezzava la terra
Con un odio e una rabbia tale
...da farla morire
Poi ci hanno convinto dicendo:
"In città c'è tutto quello che potete volere"
Ne è passato di tempo, sono anni da allora
Tanto che se ci penso non ricordo che cosa
Volevamo trovare
Io e lena crediamo al destino tuttavia
E nostro figlio diventerà un uomo
Vorremmo portarlo via da questa periferia
Da questo posto che non accetta gli uomini
Per quello che sono
Ma è un vento di sale
Che sta per ritornare
E che ci seguirà
Città dopo città
Senza volersi mai posare
Perché un vento di sale
Che si sentiva salire
Ci rubava la terra
Con un odio e un amore tale
...da farci partire