Vecchia villa comunale
Sei rimasta tale e quale
Con i giochi dei bambini,
Con i viali e coi giardini
C’era là sempre un signore
Che leggeva il suo giornale
La mia palla lo colpì
Di rimbalzo sugli occhiali
Che si ruppero così
Mi ricordo, mi ricordo
Ero bimbo e anch’io giocavo
Rosso in viso ritornavo dalla mamma ch’era là
La sua mano mi porgeva
Sempre piena d’ansietà, mi baciava e mi diceva:
Sei la vita di mamma!
La panchina che, mi accoglie, si è col tempo logorata
Fra i ricami delle foglie c’è la mamma mia adorata
Mi ricordo, mi ricordo
Che bei tempi erano quelli
Ora ho tanto freddo al cuore
Tanta neve sui capelli!
Vecchia villa comunale
Vengo a leggere il giornale
Non badare se soltanto
Sulle ciglia ho un po’ di pianto
Or son io che son seduto
Un po’ triste e malandato
Ed un bimbo alto cosi
La sua palla m’ha lanciata
Sugli occhiali, proprio qui!
La panchina che mi accoglie, si è col tempo logorata
Fra i ricami delle foglie c’è la mamma mia adorata
Mi ricordo, mi ricordo
Che bei tempi erano quelli
Ora ho tanto freddo al cuore
Tanta neve sui capelli!
Vecchia villa comunale
Sei rimasta tale e quale!