Oh, Valhalla; oh, Valhalla;
oh, Valhalla; oh, Valhalla.
So di un salone che si erge
bello come il sole, migliore dell'oro,
lì dimoreranno genti valorose
e per l'eternità godranno del piacere.1
Oh, Valhalla; oh, Valhalla;
oh, Valhalla; oh, Valhalla.
Cinquecento porte2
e poi altre quaranta,
credo vi siano nel Valhalla.
Ottocento3einherjar4
marceranno presto fuori da ogni porta
Quando andranno a combattere il lupo.5
So di un salone che si erge
bello come il sole, migliore dell'oro,
lì dimoreranno genti valorose
e per l'eternità godranno del piacere.
Oh, Valhalla; oh, Valhalla;
oh, Valhalla; oh, Valhalla.
Oh, Valhalla; oh, Valhalla;
oh, Valhalla; oh, Valhalla.
Tutti gli einherjar
nelle corti di Odino
si battono ogni giorno.
Scelgono i caduti in battaglia
e da lì cavalcano lontano
e siedono nuovamente insieme, riconciliati.
So di un salone che si erge
bello come il sole, migliore dell'oro,
lì dimoreranno genti valorose
e per l'eternità godranno del piacere.
Oh, Valhalla; oh, Valhalla;
oh, Valhalla; oh, Valhalla.
1. Il Valhalla è il salone nel quale Odino porta metà dei guerrieri caduti in battaglia: un salone sempre fornito di cibi e bevande, nel quale i guerrieri alternano banchetti luculliani ad allenamenti tra di loro, per prepararsi alla venuta del Ragnarǫk.2. Oppure "seicento porte": la parola "húndruð" in norreno indicava originariamente il numero 120 e solo più avanti passò a significare 100. Determinare quale di questi due valori avesse quel "hundrað" nel testo è impossibile.3. Oppure 960.4. Termine che indicava appunto i guerriri morti valorosamente in battaglia e accolti da Odino nel Valhalla.5. Fenrir, il lupo che Odino condannò ad essere incatenato con una catena magica, che Fenrir riuscirà a spezzare solo con l'avvento del Ragnarǫk.