Un leggero vestitino nero
Del tutto semplice e nient'affatto lezioso
Ballava da solo in disparte
In fondo all'armadio
Lì vicino nient'altro
Che gilet in flanella
Camicie da uomo
E qualche pantalone
Ahimé si sentiva
Cosi poco a proprio agio
Perso casualmente
Tra due completi eleganti
Un'anomalia
Eppure così grazioso
Fragile, sospeso
In un tale buffo esilio
Virile.
Diciamolo, alle ragazze piacciono
I vestitini che basta un niente
A svestirle
Poco più che lembi di tessuto
Senza i quali sarebbero nude
Sogni che fanno smarrire
Le mani e gli sguardi
Un vestitino nero
Del tutto semplice, senza l'ombra di un trucco
Una minuta piuma rubata ai corredi raffinati
Bizzarri
Degli angeli
Il vestitino nero
Racconta la sua bella storia
I suoi istanti di grazia
Alla primavera che si avvicenda
Quando il cachemire
Le giacche in pelle
Forti e rassicuranti
Non gli fanno ancora del male
Quando una carezza
Lo tramuta in abito da principessa
Quando svolazza in libertà
Nella pienezza delle sue fibre
Prima che arrivino
I primi temporali
Prima che vengano rinfacciati
Vaghi rimproveri
Di gelosia...
Diciamolo, le ragazze pagano cari
I vestitini che basta un niente
A svestirle
Poco più che lembi di tessuto
Senza i quali sarebbero nude
Sogni che fanno smarrire
Le mani e gli sguardi
Un vestitino nero
Del tutto semplice, senza l'ombra di un trucco
Una minuta piuma caduta
Nello strano ricordo
Di un angelo
Il bravo vestitino
Rovinato dalle offese
Umiliato dalle grida
Insozzato di sdegno
Ben conosce le botte
I segni sul collo
Le lacrime che brillano
Sul trucco agli angoli degli occhi
Una serata disperata
Il solito inferno
Fino al punto di rottura
I colpi di cintura
Lo avevano graffiato
Strappato, sgualcito
E poi, abbandonato con noncuranza
alla propria sorte:
Senza vita