È sempre bello guardare una nave
Che si allontana sopra le onde
E la sua sagoma scura è un pensiero
Oltre il mistero dell’orizzonte
Immaginare la gente che parte
Aprire il cuore a lontane avventure
E con le mani toccare quei cieli di un altro colore
E noi fermi nel cielo del porto, perduti a guardare
Nelle mani ci resta soltanto l’odore del mare
Nelle mie mani, tracciata nei segni
Ci sta una storia da raccontare
Che è pettinare i tappeti agli ulivi
E coltivare terre di mare
E seminare negli occhi dei figli
Carezze ruvide e poche parole
Per imparare a dividere il pane scaldato dal sole
E masticare e tenere a memoria quel nome che è mio
E ritornare quel nome alla terra nel nome di Dio
Volano via le stagioni
Giorno per giorno, così
Ma il cuore delle canzoni
È qui, è qui, è qui
Il tempo soffia, ritorna la nave
Già s’indovina sull’orizzonte
Con le valigie che portano gli anni
Portano gli anni sopra le onde
Ripassa i nomi, le voci, i sorrisi
Sopra le facce che puoi ricordare
Guarda la nave che scivola sopra rotaie di mare
Alza lo sguardo a puntare la fila dei nomi lontani
Riportare le mani alla terra e la terra alle mani
Volano via le stagioni
Giorno per giorno, così
Ma il cuore delle canzoni
È qui, è qui
Volano via le stagioni
Giorno per giorno, così
Ma il cuore delle canzoni
È qui, è qui, è qui