Tutte le volte la stessa storia: arrivo, scendo dal treno, la stazione è quella che è, mica cambia e anzi ci sono ancora i manifesti di Claudio Villa e il telefono a gettoni. E non c'è un'edicola, un tabaccaio, nemmeno un bar. Che poi chi se ne frega... basta bere! E se mi volto, prima d'uscire, non c'è nemmeno più il treno, non ci sono binari e, man mano che vado fuori, sparisce, pezzo per pezzo, pure la stazione. E di fuori una volta c'è un viale, un'altra una piazza, un'altra ancora il mare o un casello autostradale. Insomma, questa storia ricomincia ogni volta diversa e non si capisce mai come va a finire. E io qui che mi chiedo cosa ci sto a fare, che poi non dovevo nemmeno partire.
Cosa ci sto a fare con questa valigia in mano, che pesa un accidenti? Qui, proprio qui... e poi perché qui? E con questa valigia, che non so che cosa c'è dentro e che non riesco nemmeno ad aprire.
La prima volta fu quella ragazza bruna
S'intravedeva appena appena in controluce in fondo al binario
E poi c'era un bambino, credo, al lume della luna
Che mi veniva incontro col suo dizionario
Poi la ragazza sì è voltata, ha salutato, è andata via Serena
E il bambino è lì che ancora cerca le parole, ha freddo e trema
Quel giocatore con un full in mano, forse
Forse mio padre, ma è così lontano...
Passa di corsa un uomo disperato
Sporco di nostalgia e di cioccolato
E io non vi ho neppure salutato
Ma questa malinconia, questa cazzo di malinconia, sarà poi vera?
E non è che si prende in giro la vita perché ti fa rabbia la sera?
Certo che questa stazione è proprio una stazione strana!
Ci fosse un autobus, ci fosse almeno in giro una puttana!
Io qui con la valigia chiusa cosa ci sto a fare?
E poi, poi ci sarebbe quella cosa che non riesco a ricordare...
Vorrei, ma non c'è più nemmeno il cielo
In fondo a questo tempo che se ne va come un veliero
Ho un foglio in tasca e forse sono uno scrittore
Ma potrebbe essere anche la nota del droghiere
O una lettera che ho scordato di spedire
Adesso che ci penso, forse non avevo nemmeno il biglietto e meno male che non è passato nessun controllore. Figurarsi se mi chiedeva "Ma lei dov'è diretto?"... io che non so nemmeno da dove vengo.
E caccio alla rinfusa dentro il cuore
Ogni cosa che mi ha vissuta intorno
E se ho sognato di chiamarla amore
Non lasciatemi solo in questo amore
Ch'è tutto quel che ho e mi pesa tanto
Ma è la sola valigia che si può portare
Una notte d'inverno, un viaggiatore