Non mi sembra neanche male
il silenzio che c'è qui.
È quasi naturale entrare,
accendere la luce in casa,
non sentire voci,
non rispondere ai perché
«Che cosa hai fatto oggi?
Hai pensato un po' anche a me?»
Il lusso di un panino
tutto freddo, sai che c'è,
chiudo la cucina,
prendo un libro e vado a letto.
Tanto spazio per le gambe,
di traverso dormirò.
«Notte, sogni d'oro,
sogna gli angeli, tesoro.»
E mi deridevi,
tu mi sopportavi,
mi toglievi il volo dalle ali,
poi di colpo te ne andavi…
Io non ci credevo,
non immaginavo,
come un incosciente mi illudevo,
alla fine adesso vago.
Mi faccio un cappuccino
con la schiuma oppure un tè.
Non mi manca niente,
son un tipo indipendente, vedi,
faccio sempre tardi
con le aste alla tivù,
io non compro niente
ma lo trovo divertente.
L'invito di un vicino:
«Vieni un attimo da noi»,
ci vado per accontentarlo,
c'è una festa compleanno.
«Tanti auguri,
cento giorni di felicità,
poi mi scuserete,
ma a quest'ora è già rientrato.»
Tu non sei tornato,
non ci sei mai stato,
sei passato come una stagione,
senza torto né ragione.
E mi deridevi,
tu mi sopportavi,
mi toglievi il volo dalle ali,
poi di colpo te ne andavi…