Daltonici, presbiti, mendicanti di vista:
il mercante di luce, il vostro oculista,
ora vuole soltanto clienti speciali
che non sanno che farne di occhi normali.
Non più ottico ma spacciatore di lenti,
per improvvisare occhi contenti,
perché le pupille, abituate a copiare,
inventino i mondi sui quali guardare.
Seguite con me questi occhi sognare,
fuggire dall’orbita e non voler ritornare.
«Vedo che salgo a rubare il sole
per non aver più notti;
perché non cada in reti di tramonti,
l’ho chiuso nei miei occhi;
e chi avrà freddo,
lungo il mio sguardo si dovrà scaldare.»
«Vedo i fiumi dentro le mie vene,
cercano il loro mare,
rompono gl’argini,
trovano cieli da fotografare.
Sangue che scorre senza fantasia,
porta tumori di malinconia.»
«Vedo gendarmi pascolare,
donne chine sulla rugiada,
rosse le lingue al polline dei fiori,
ma dov’è l’ape regina?
Forse è volata ai nidi dell’aurora,
forse è volata, forse più non vola.»
«Vedo gl’amici ancora sulla strada,
loro non hanno fretta:
rubano ancora al sonno l’allegria,
all’alba un po’ di notte;
e poi la luce, luce che trasforma
il mondo in un giocattolo.»
Faremo gli occhiali così!
Faremo gli occhiali così!