Tu mi ricordi Milano
e il suo viso strano che d'inverno è più vivo,
il giro di boa quotidiano
di gente che parte, di gente che arriva,
la parte più calda e più densa,
la mia confidenza con questa città.
Mi pare che tu rassomigli
a questi Navigli vestiti di nebbia,
al mare di questi bambini
che giocan vicini a ricordi di sabbia.
Ti trovo nel verde rubato
sui tetti impazziti di questa città.
Le strade della tua città vecchia,
la tua timidezza io le girerò a piedi
e poi ritornando nel centro
mi sentirò dentro alla tua tenerezza,
nel corso dei nostri pensieri
del sabato sera di questa città.
E dietro ai tuoi occhi
finestre che filtrano sempre un po' di poesia
con questa mania di vivere tutto
come dovessi andare via
per strade diverse
che vanno lontano dalla grande città.
Sei come il caldo di un respiro
che quando fa freddo, ti si ferma vicino
e ti fa sentire anche in periferia
di essere ricco, di essere vivo.
Ho voglia di prendere in mano
la grande Milano e la tua libertà,
io
ora spengo le luci di questa città.
Ti amo.
Torno a casa con te,
Milano,
a casa con te…
Ti amo…
A casa con te…