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Traccia 4 lyrics
Traccia 4 lyrics
turnover time:2024-10-04 09:18:07
Traccia 4 lyrics

Ormai niente riesco a condividere con te, che

Manifesti e fai discorsi discordanti con la statua della giustizia!

Te lo scordasti? È stato un gioco di rimandi con te!

Quando ancora c'era spazio a diramarsi

Tu dimostravi, io ero impegnato negli scavi

Hai fatto strada, districandoti tra telecamere e lacrimogeni

Fino ad arrivare a perderti

E scrivere sui muri dei romanzi in quattro parole

Che ci fanno ridere di gag vere

O più spesso disperare dentro per la tua accettazione inconsapevole

Dei meccanismi di causa-effetto

È la rabbia che ha

Mangiato il gioco nelle tue mani

Un tempo almeno ardevi e ridevi

Adesso i tuoi tizzoni negli occhi sono

Estremi, carbonizzati, freddi

Che macchiano le superfici di scudi e manganelli

È un bagno di cenere, niente sangue

Ormai più niente che riguardi le battaglie ed i conflitti

Questa guerra ti ha privato della vita e dell'acume

Non gridare al tuo nemico il vergognarsi dei suoi atti

Perché la vergogna più ancestrale delle rune

È una delle cause scatenanti!

Dammi retta, impara ad abitare sulle dune

Non riappropriarti degli spazi se non esiste proprietà

Lascia pure che i palazzi di trasformino in discarica!

Nei rifiuti c'è un tesoro, perché trascendono il lavoro

Prima che tu muoia, cerca un rifugio ed aspetta

E mentre attendi, prova a fare in modo

Che l'umorismo ti riaccenda!

Non la comicità! Non l'ironia!

Dico quella sfumatura di cui hai perso la visione!

Il nemico si sconfigge mentre ridi

Prima che lui ti ridimensioni nella sua ridimensione!

Brucia la tua casa! Brucia la tua macchina!

Fargli trovare solo i resti!

I gesti non violenti devono essere terrificanti, i più ingiustificabili

Senza nessuna spiegazione!

Basta assemblee! Basta aggregazione!

La rabbia che rivolgi ai tuoi nemici

Ritorna e si ritrova in ogni tuo rapporto sociale

Come in quel film in bianco e nero che ti piace spesso citare!

Una rabbia che non consente di mettere in pratica

L'eversione come un gioco

Permette che tutto si spanda a macchia d'odio

Ti lascia solo sull'istmo del pacifismo spicciolo e biblico del

"Porgi l'altra guancia"

Ma tra questo e il precipizio del conflitto controllato

In cui sei condotto e da cui vieni sedotto, preferisco una miseria

L'AUSTERA POVERTÀ IN CASE DI LAMIERA!

Sempre più intoccabile, sempre più distante dal bisogno

Io non scelgo, io invento!

Trovo attorno spazi di silenzio, che lo stato non mi dà

Che la città non si riprende

Io non riesco a spiegarmi per niente

E a questo punto si rimette tutto alle intelligenze

Di persone prese singolarmente!

La rivolta delle piccole solette da scarpe

Contro gli uomini dotati di cappotti

E in mezzo i cani magici gialli

Che portano le teste in altri mondi

Rendendo gli immaginari pronti

Di spiriti attenti e colmi di gelato da elargire

Ai rosmarini secchi, che forse necessitano

Secchi di gelato da mangiare

Fammi essere il tuo gelato interiore, il tuo gelato interiore

Il gelato è la mia volontà e sta sparsa

In ogni maxima gelateria di alta qualità

Ho la volontà dell'universo dentro una coppetta

Dentro un semplice conetto, e tu cos'hai?

Le bandiere? Le bandiere non si mangiano!

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