Piegare la violenza, farla diventare serva e
Strumento della tua ideologia
È un'azione da stupidi, da sprovveduti e da schiappe
La violenza è immensa, le idee lei le divora
I valori li travolge, li spezza
A te che parli di onore, vendetta e sicurezza
La Dea suprema strappa l'epidermide e getta nel lago acido
Dove nuota solo il platipo, non conosce bene placito
Per chi crede di aver stretto con lei quell'accordo tacito
Nessuno si vendica equamente rispetto al torto che ha subito
Non esistono le guerre lampo, non esiste un gesto violento, inerte
Che sta fermo e non ritorna sotto forma di disastro
E dico questo a voi, che vi fregiate di simboli che qualcuno ha trasmodato
A voi che nell'aggregazione celebrate il branco, quindi: DEBOLEZZA
Piangendo con riservatezza sulle porte del giustificazionismo storicizzato
Sono io che vi dimostro come muore un italiano
Con il fuoco negli occhi, uno solo contro voi, che siete 5, o 20
Con la Dea Violenza che mi sussurra negli orecchi:
"Anche se muori, sterminali, non sono degni del mio nome
Sono nemici della morte"
STAI ZITTA! MI DISTRAI!
Devo rimanere concentrato
Altrimenti, oltre a morire, divento come loro
Quella che voglio uccidere sei tu
E per farlo mi tocca farmi massacrare dai
Trafugatori di antichi simboli indù, i discendenti dei coercitori
Che credono di aver trovato il clou in Fight Club
Nell'Hagakure o nell'Arte della Guerra di Sun Tzu
Non capisci? Devo soccombere in battaglia contro questi
Che non sanno leggere Il Signore Degli Anelli
E se vinco mi suicido per non assomigliargli
Per spezzare la catena di violenza che
Continuerebbe a inanellarsi nei miei gesti!
In tutto questo la razza e la nazione sono concetti inesistenti
Che si mischiano nei sangui uguali dei violenti!
Tu! Tu muori con me, mia Dea! Tu muori con me, mia Dea!