Torno venerdì.
No, non faccio tardi, amore, penso per le due,
mangio quel che c'è.
Ma certo che ti penso, sì,
anche troppo, sì.
Stanno finendomi i gettoni,
vado.
Torno venerdì.
Tu così indifeso ed apprensivo come sei,
che coraggio avrei,
con che parole ti direi,
come spiegherei
che io non sono sola qui
ora?
Vedi,
le gentili bugie
mi servono a proteggerti,
difenderti
e non offenderti mai.
Parlo,
forse parlo per me
o forse penso che inventandomi
un alibi
possa sentirmi con te
solo come non colpevole
di colpe che non ho.
Torno venerdì
e vigliaccamente cerco la casualità
che risolverà.
Magari t'innamorerai
proprio come me
e orgoglioso mi dirai
«Vado via»
Sto inventando, lo so,
il lieto fine più improbabile,
ma sono qui
senza probabilità.
Certo,
meglio la verità,
però sarebbe come ucciderti
o toglierti
l'unico mondo che hai.
Ed è un affronto che non meriti.
Ma mentire è giusto o no?
(×3):
Quando, quando mai,
quando forse tu capirai?
Come dirtelo?