Mi hai fatto sorridere, cara
Ora non lo faccio mai quando sono solo
Tirando le fila di una vita
Solo per vedere cosa accadrà questa volta,
La mia amata è un clone...
C'era una volta un ragazzo che scrisse una fiaba
Ding, dong, ding, dong,
Nella quale tutto sarebbe andato storto
E poi un giorno...
Trovò una ragazza di cui si innamorò
La quale pensava che il "per sempre" fosse solo una leggenda
Vissero la fiaba, la profezia
E da allora si allontanarono lentamente, ma...
Uno, due, tre, uno, due, tre
Lei stava ballando nel giorno del loro matrimonio
Nascondendo il segreto nelle profondità del suo cuore...
Finché morte non ci separi
Non c'è traccia dell'amore che ho trovato
Nel tuo cuore, non più, non c'è amore, non mi sorprende
Hai cercato di sottrarti al mio tocco,
Si vede chiaramente che abbiamo chiuso, mia debolezza
Quando la neve scende ancora una volta sulle macerie
Tu ti stai ancora comportando come una Madonna
Che non sei
Posso ferirti ora...
Conosco il dolore, mi stai già soffocando
Baciandomi ora...
Non avresti mai dovuto amarmi
Perché forse il mio è un cuore di pietra
Ma mi stupisco ancora...
Se quello che una volta era il nostro "per sempre" è finito,
Allora, vattene.
Alla luce di una notte irrequieta
Ti sei addormentata dimenticandoti di far sanguinare la ferita
Per me, non vuoi sanguinare per me?
Per l'amore, una goccia, non di più, mia debolezza
La neve deve scendere sulle macerie ancora una volta
Se desideri vederla smettere, dovrai
Dipingerti le labbra con la pece rosso sangue del mio cuore spezzato
La pece rosso sangue del mio cuore spezzato
Il sapore svanisce, lascia una cicatrice infetta...
Sono inchiodato sulla ruota del tormento
Fammi girare ancora una volta, festeggia l'avvento della fine
Meravigliosamente coperta di ruggine, la mia dolorosa tristezza
Seguendo la tua scia di briciole di pane fino alla mia pazzia
Gli acri più oscuri dei cuori degli uomini sono
Illuminati dalle ceneri della perfezione andata perduta
Una volta nella vita, l'amore, l'affetto
Albero che appassisce, la passione più violenta...
C'era una volta un uomo che visse la sua
Fiaba
Ding, dong, ding, dong,
E tutto andò storto
E poi un giorno...
Perse la ragazza di cui si era innamorato
Lei dimostrò che il "per sempre" è solo una leggenda
Vissero la profezia della fiaba
E furono lentamente fatti a pezzi
Lui è inchiodato sulla ruota del tormento
Fallo girare ancora una volta, festeggia l'avvento della fine
Dolorosa tristezza che si sta arrugginendo meravigliosamente
Seguendo la sua (di lei) scia di briciole di pane fino alla sua (di lui) pazzia
Gli acri più oscuri dei cuori degli uomini sono
Illuminati dalle ceneri della perfezione andata perduta
Una volta nella vita, l'amore, l'affetto
Albero che appassisce, la passione più violenta...
L'hai fatto sorridere, cara
Ora non lo fa mai, perché è solo
Stando appeso ad un filo della vita
Solo per vedere cosa lo salverà ora,
Si chiede
Eri come una sirena,
Che viveva sull'isola del suo amore
Aridità nel calice della vita, così amara
Sapeva che un giorno l'avrebbe ucciso
C'era una volta un ragazzo che scrisse una
Fiaba,
Ding, dong, ding, dong,
Nella quale tutto sarebbe andato storto
Sembra che ti abbia ritrovata ora, quindi rompi il sigillo
E leggi il biglietto
Ding, dong, ding, dong
"Finché la morte non ci ha separati."