C’è una sottile e chiara differenza
Tra quello che era e quello che non è
Se una mattina irrompe nella stanza
La consapevolezza che ho di me
E c’è un istante in cui ho cambiato tutto
Anche se tutto ci è rimasto addosso
Come il destino che ti fa un dispetto
E allinearsi diventa un paradosso
Io scendo qui che voglio camminare
Sentire il mare in mezzo a questo disordine
Ti vedo da fuori
In una notte in cui tutto ci piove addosso
E qualche cosa è rimasta sul fondo del piatto
E sembra quello che mi hai urlato fino adesso
Ormai ti vedo da fuori e canto questa canzone per dirti tutto
E te la urlo a un concerto dal centro del petto
E guarda quanti colori ci han messo dentro
Per scordarmi di me
Per scordarmi di quello che ero
Quando stavo con te, con te
C’è una sottile e amara incoerenza
Tra quello che chiedevi e tutti i miei vabbè
Sono cintura nera di pazienza
Nel tempo perso ad aspettare te
Avrei voluto, avrei dovuto spesso
Ma in questi avrei trovavo solo disordine
Ti vedo da fuori
In una notte in cui tutto ci piove addosso
E qualche cosa è rimasta sul fondo del piatto
E sembra quello che mi hai urlato fino adesso
Ormai ti vedo da fuori e canto questa canzone per dirti tutto
E te la urlo a un concerto dal centro del petto
E guarda quanti colori ci han messo dentro
Per scordarmi di me
Per scordarmi di quello che ero
Quando stavo con te, con te
Ormai ti vedo da fuori
E canto questa canzone per dirti tutto
E te la urlo a un concerto dal centro del petto
E guarda quanti colori ci han messo dentro
Per scordarmi di me
Per scordarmi di quello che ero quando stavo con te
Quando stavo con te