Ti prego, ricordami con gioia
mentre ridevo vicino al roseto
con i lividi sul mento, quella volta che
contavamo le macchine nere che passavano
davanti a casa tua ai piedi della collina
fino a che qualcuno non ci ha sorpresi in cucina
con le mappe, le montagne, il salvadanaio
una visione troppolontana per parlarne.
Ma ti prego, ricordami con affetto,
qualcuno mi ha detto che sei ancora carina
e poi mi ha detto anche
che sui cancelli del paradiso
ci sono scritte eloquenti
come "Ci rivedremo" e "Fanculo"
e "Di' a mia madre di non preoccuparsi"
e gli angeli con le loro gran strette di mano
hanno sempre una gran fretta.
E ti prego, ricordami quella volta, ad Halloween
facevamo scherzi a tutti i vicini
con le facce dipinte di bianco.
A mezzanotte ci eravamo dimenticati l'uno dell'altra1
e quando fu l'alba provai vergogna.
Solo ora sembra così stupido
quella stagione se ne andò e poi tornò
e ora la città ti illumina.
Quindi ti prego, ricordami - sbagliando -
alla finestra della torre più alta
a chiamare i passanti ma troppo in alto
per vedere la strada vuota all'ora dell'aperitivo
luccicare e tintinnare come i cancelli
del Regno dei Cieli
con parole come "Oggetti smarriti" e "Non guardare giù"
e "Qualcuno resista alla tentazione"
E ti prego, ricordami come in un sogno
eravamo come bambini con la pelle escoriata
tra gli alberi caduti e addormentati
fra i leoni e le signore
che ti chiamavano come volevi e avrebbero potuto anche
farti un dono per il tuo comportamento
una fugace occasione per vedere un trapezista
in alto come un salvatore.
Ma ti prego, ricordami, la mia disperazione
e come mi ha fatto perdere tutto quello che desideravo
i cani che amano la pioggia e inseguire i treni
gli uccelli colorati sopra le loro corse
in cerchio intorno al pozzo e dove è scritto
sul muro dietro San Pietro
a spray, così acceso sul grigio cenere
"Chi diavolo può vedere per sempre?"
E ti prego, ricordami raramente
nella macchina dietro il luna park
la mia mano fra le tue ginocchia, tu che mi volgi le spalle
e mi dici "Il numero del trapezio era fantastico
ma non era destinato a durare". Il clown che passava
mi vide esplodere di collera.
Quando si riempiì dei cani del circo, il parcheggio
aveva qualcosa di pericoloso.
Quindi ti prego, ricordami infine
e tutto il mio arrampicare a mani nude
Mia cara2 se arriverò alle porte del Paradiso
farò del mio meglio per disegnare
Dio e Lucifero, un ragazzo e una ragazza,
un angelo che bacia un peccatore
una scimmia ed un uomo, una banda in parata
tutti attorno ad un trapezista spaventato.
1. o dell'altro 2. o mio caro