Tutte le strade sono piene di risa e luce
e della musica di questo periodo.
E le finestre dei mercanti sono tutte illuminate
con le facce dei bambini.
E le famiglie che si affrettano verso casa
mentre il cielo diventa scuro e freddo;
ci raccoglieremo attorno a focolari e tavole,
rendendo grazie per le grazie di Dio.
E la nascita del ribelle Gesù.
Be’, lo chiamano ‟Principe della Pace”
e lo chiamano ‟Salvatore”.
E lo pregano sui mari
e in ogni ardita impresa.
E riempiono queste chiese con il loro orgoglio e il loro oro
mentre la loro fede in lui aumenta.
Ma hanno sovvertito la natura che io veneravo
da un tempio a un covo di ladri.1
Nelle parole del ribelle Gesù.
Facciamo la guardia al nostro mondo con lucchetti e pistole,
e facciamo la guardia alle nostre belle proprietà.
E una volta all’anno, quando arriva Natale,
doniamo ai parenti,
e forse doniamo un poco ai poveri,
se per caso siamo presi dalla generosità.
Ma se chiunque di noi dovesse interferire
negli affari del perché sono poveri,
riceverebbe lo stesso trattamento del ribelle Gesù.
Ma scusatemi se vi è sembrato
che io avessi un tono giudicatorio,
perché non ho alcuna voglia di mettermi in mezzo
tra questo giorno e il vostro divertimento.
In una vita di lavoro duro e terreno,
c’è bisogno di ogni cosa che ci liberi,
quindi, auguri ogni bene
e auguri di essere felici,
da parte di un pagano e miscredente.
Dalla parte del ribelle Gesù.
1. Riferimento all’episodio dei Vangeli in cui Gesù scaccia i mercanti dal tempio.
Come allora, chi sostiene di rappresentare la religione ne tradisce il vero spirito.