Canto una storia antica
Nata tra queste mura
Dove ora c'è l'ortica
Viveva una signora
Che amò fino a morire
Un giovane ammiraglio
Lo attese notti intere
Seduta su uno scoglio
E il saggio le racconta
Di quanto è grande il mare
Di come farà presto
L'uomo a dimenticare
Ma il pazzo l'accompagna
Dove riposa il vento
E al mare di Bretagna
Lei canta il suo tormento
Mare, prendi la vita
Vento, prendi il mio cuore
Ma fate che il mio amore
Possa trovare
Mare, prendi la vita
Vento, prendi il mio cuore
Fatemi col mio amore
Navigare
E il vento di levante
Incominciò a soffiare
D'un lampo il continente
Le fece attraversare
E il mare gentilmente
Si mise di bonaccia
La prese dolcemente
Tra le sue braccia
Finché in un bel mattino
Tra onde di cristallo
Sotto un cielo turchino
E un sole di corallo
Scivolò all'orizzonte
Un candido vascello
E, dritto sopra il ponte
Quell'uomo così bello
Lasciatele la vita
Lasciatele il suo cuore
Cantavan le sirene
Al vento e al mare
Lasciatele la vita
Lasciatele il suo cuore
Cantavan le sirene
All'imbrunire
Scordò l'impegno preso
Col mare e con il vento
E col fiato sospeso
Raggiunse il bastimento
Ma appena sulla prua
Lui la provò a sfiorare
L'anima volò via
E il cuore cadde in mare
Gridarono le stelle
E immensa fu la pena
Per quella dama bella
Che diventò polena
E lacrime di sale
Solcarono il suo viso
Scolpirono nel legno
Il suo dolce sorriso
Dio delle dolce brezze
Prendila per mano
Che l'onda sia carezza
E non uragano
Notte, non la confondere
Sole, non la bruciare
Che possa eternamente
Andare per il mare
Che possa eternamente
Andare per il mare
Che possa eternamente
Andare per il mare
Che possa eternamente andare per il mare