Lui era pazzo, sicuro
e lei subito capì,
però gli restò insieme,
non lo fece mai capire.
E lo tolse dalla strada,
gli asciugò quegli occhi persi,
ascoltò le sue visioni
e credette nel suo credo.
Ma il sole era lui che colore all'aria dà,
la luna lei, fioca luce, riflesso di lui,
stella cadente lui,
lei più dolce e un po' più lenta,
lui fece cose fatte mai,
ma lei le rese sante, sante.
Lui ballava a una musica
che nessuno mai sentì.
Parlava lingue usate mai
che però capiva lei.
E se il mondo ci rideva
per le sue umane idee,
lei lo avvolse col suo corpo
finché lui poté volare.
Ma il sole era lui che colore all'aria dà,
la luna lei, luce fioca, riflesso di lui,
stella cadente lui,
lei più dolce e un po' più lenta,
lui fece cose fatte mai,
ma lei le rese sante, sante.
Lei rimase sulla riva
dei suoi voli, vuoti sogni ormai
e fu madre e moglie lei
e amante quando andava a lui.
Lui andare non poteva più
e le offriva solo questo.
Di sicuro nella mente sua
lei non c'era stata mai, proprio mai.
Lui se ne andò un giorno
verso il sole, verso est.
Lei non sapeva dove,
ma lo lasciò andare.
E rimase alla finestra,
troppo vuota per essere triste.
Ricordò le sue parole:
«Solo te ho avuto io».
Ma il sole era lui che colore all'aria dà,
la luna lei, fioca luce, riflesso di lui,
stella cadente lui.
Lei più dolce e un po' più lenta,
lui fece cose fatte mai,
ma lei le rese sante, sante, sante, sante.