Non puoi ferirmi più
adesso che non sei
più dentro ai sogni miei –
non puoi, non puoi…
Amica mia, ritorni,
se vuoi, sbarrando i limiti,
non senza inibizioni
che sciolgo ormai…
Ah, io e te,
come siamo andati d'accordo non so più;
noi, due specchi in controriflessi, ma lontani,
in un gioco di intermittenze e di vuoti strani…
Sospesi in aria allo stesso piano
come due palloni di gas con uno spillo in mezzo
e tenuti in volo da un vento costante e lento
che ad un primo cambio di verso
li scoppi così da un lato o dall'altro…
Eh, la miseria! Ma così non si può discutere senza gridare?
Io non vorrei che tu
gettassi ancora idee
con fiumi di parole
per noi…
Io non direi che sia
difficile così com'è,
ma lo sarebbe, certo,
se fossi qui…
Ah, io e te,
ma che tempo abbiamo lasciato non so più,
noi, due oasi in un deserto di allegrie
con di tanto in tanto miraggi di poesie…
Presi dal vento allo stesso modo,
con la sabbia che dalle dune ci viene incontro
ed all'acqua limpida e chiara rapisce il posto
noi, un gusto perso nel tempo,
un odore che poi con l'aria se ne va…
Eh, vabbè, ma allora è un vizio!