Wo wo wo…
Limone e zucchero fa blu
e di aspettarti non ne mangio più.
Arrivederci a un altro amore.
Di madreperla e nostalgia
in questo letto fatto a Lombardia
il giorno muore troppo piano.
Solo come un deltaplano,
come un manichino,
solo sulla strada umida di pioggia,
solo sulla spiaggia di conchiglie addormentate,
figlie dell’estate e il sole.
E il sole non riscalda più ma avere tutto non si può.
È dura da mandare giú l’amore è già lontano.
Solo come un deltaplano verso l’infinito,
solo come un dito, troppo solo.
Wo wo wo…
E passa come un’onda rock,
l’effetto di rimando di uno shock
ma è solamente un dispiacere.
E puoi spogliarti, in libertà
di mozziconi, di sessualità,
con la paura d’esser.
Solo come un deltaplano,
come un “assolo” triste di violino,
solo a primavera,
solo quando si fa sera,
solo e disperato ad addentare l’atmosfera.
E il sole non riscalda più
e ormai digiuno son di te.
Per questo conto fino a tre,
per perderti più piano.
Solo come un deltaplano verso l’infinito
dove mi hai lasciato troppo solo.
Wo wo wo…
E il sole non riscalda più
e ormai digiuno son di te.
Per questo conto fino a tre
per perderti più piano.
Solo come un deltaplano,
come un pescatore addormentato,
con la canna in mano,
solo come il matto del villaggio,
con la solitudine che in fondo fa coraggio,
solo come questo amore immenso
che mi fa sognare ancora nuvole d’incenso.
Wo wo wo...