[Leporello]
Di molte faci il lume s’avvicina,
o mio ben stiamo qui un poco
finché da noi si scosta.
[Donna Elvira]
Ma che temi,
adorato mio sposo?
[Leporello]
Nulla, nulla...certi riguardi...
Io vo’ veder se il lume è già lontano.
(Ah, come da costei liberarmi?)
Rimanti, anima bella!
[Donna Elvira]
Ah! non lasciarmi!
Sola, sola in buio loco
Palpitar il cor mi sento,
E m’assale un tal spavento,
Che mi sembra di morir.
[Leporello]
(Più che cerco, men ritrovo
questa porta sciagurata;
Piano, piano, l’ho trovata!
Ecco il tempo di fuggir.)
[Don Ottavio]
Tergi il ciglio, o vita mia,
E dà calma a tuo dolore!
L’ombra omai del genitore
Pena avrà de’ tuoi martir.
[Donna Anna]
Lascia almen alla mia pena
Questo piccolo ristoro;
Sol la morte, o mio tesoro,
II mio pianto può finir.
[Donna Elvira]
Ah, dov’è lo sposo mio?
[Leporello]
(Se mi trova, son perduto!)
[Donna Elvira e Leporello]
Una porta là vegg’io,
Cheto, cheto, vo’ partir!