A volte dirsi ti amo
e più finto di un «dai ci sentiamo».
Ho il tuo numero ma non ti chiamo.
A te fa bene, a me fa strano
che parli con me ma non sono qui.
E non ci credo ai tuoi «fidati».
Prima facevi monologhi
ora parli a monosillabi.
E ti sei messa quei tacchi
per ballare sopra al mio cuore
da quando hai buttato le Barbie
per giocare con le persone.
Dicono che non capisci il valore
di qualcuno fino a quando non l’hai perso.
Tu non capiresti lo stesso
quindi non dirlo nemmeno per scherzo.
E scusa ma, non me ne importa.
E sono qua, un’altra volta.
Ci finisco sempre senza farlo apposta.
Aspetto ancora una risposta.
E scusa ma, non me ne importa.
E sono qua, un’altra volta.
Ci finisco sempre senza farlo apposta.
Passavo a prendermi la colpa
e ti ho detto ti amo.
Non eri il regalo che immaginavo.
Noi piano, piano ci roviniamo.
Dammi il mio panico quotidiano.
Quando ti vedo con gli altri
tu non sai quanto vorrei essere via.
Sei troppo bella per essere vera
ma anche troppo bella per essere mia.
E io ho finito l’autonomia
per sopportare ogni tua bugia.
Se avessi modo dentro la testa
cancellerei la cronologia.
E non so quanto sbagliato sia
fingere di essere un bravo attore.
È ora che io me ne vada via.
Scomparirò in un soffio al cuore.
E scusa ma, non me ne importa
E sono qua, un’altra volta
Ci finisco sempre senza farlo apposta
Aspetto ancora una risposta
E scusa ma, non me ne importa
E sono qua, un’altra volta.
Ci finisco sempre senza farlo apposta.
Passavo a prendermi la colpa.
Scusa ma, non ci riesco mi hai lasciato un po’ di te
ma hai preso tutto il resto.
E sono qui stasera, ancora un’altra volta.
Che c’è la luna piena, ma tu hai la luna storta.
E scusa ma, non me ne importa.
E sono qua, un’altra volta.
Ci finisco sempre senza farlo apposta.
Aspetto ancora una risposta.
E scusa ma, non me ne importa.
E sono qua, un’altra volta.
Ci finisco sempre senza farlo apposta.
Passavo a prendermi la colpa.