Se potessi chiederti qualcosa
vorrei un aeroplanino di carta,
fatto piegando fogli di giornale,
da far volare insieme alle rondini.
Se potessi chiederti qualcosa
vorrei qualcosa che non si può pagare:
ciottoli di fiume,
un bacio del buongiorno,
un castello di sabbia, un pupazzo di neve,
la fortuna di un quadrifoglio,
una conchiglia abbandonata
o un mazzolino di fiori di campo.
Adesso non vorrei proprio trovarmi
tra gli scaffali di un supermercato.
Se potessi chiederti qualcosa
vorrei un aeroplanino di carta,
fatto piegando fogli di giornale,
da far volare insieme alle rondini.
Se potessi chiederti qualcosa
vorrei un dente di leone disseccato,
un paracadute raccolto dal bordo della strada,
che mi porti a respirare in libertà.
Se potessi chiederti qualcosa
vorrei qualcosa che non si può pagare:
il profumo del pane appena sfornato
o una barchetta fatta con un guscio di noce,
la fortuna delle stelle cadenti in una notte d’estate
o un brano di una chitarra immaginaria.
Per tutti questi tesori
oggi non c’è più posto,
snobbati come cioccolatini per bambini,
ma io sono davvero libero!
Se potessi chiederti qualcosa
vorrei un aeroplanino di carta.
Se potessi chiederti qualcosa
vorrei un aeroplanino di carta,
fatto piegando fogli di giornale,
da far volare insieme alle rondini.
Una nuvola a forma di nave che danza nell’aria,
è con questo che puoi rendermi felice.
Sì, se potessi chiederti qualcosa,
allora vorrei un aeroplanino di carta.