Il suo cuore segretamente
piange in silenzio.
Questa parte di me
ho scelto di non vederla.
Quali vite devo prendere
per amore della fedeltà?
Quanto sangue deve macchiare
la lama di questo guerriero?
La guerra lascia la sua scia
sul pallido chiarore lunare,
le sue ombre scorrono
nei fiumi, nei fiumi.
Allora mettiti la mia maschera,
io andrò dove mi dicono
affinché possa vedere ancora una volta
le Rose di Maggio.
[Coro A:] Mi macchia l'anima e mi offende gli occhi
il rosso sulle mie mani,
non potrò lavarlo via, lavarlo via.
No ho dove scappare per ciò che ho fatto,
non sono più, non sono più
una Rosa di Maggio.
Il fato tiene la lama davanti a te,
rispecchiata in occhi di fanciulla.
Io volo lontano da me
in cieli perigliosi
e mi dicono:
segui la lama davanti a te.
La paura cede ed il coraggio si leva,
làsciati dietro tutte le lacrime,
lontano da dove giace l’innocenza.
Gabbia dei re,
senza bisogno d’ali.
Trasformali in pietra,
da rose ad ossa.
Quando mi guardi,
che cosa vedi?
Questo costume che porto
mi deforma…
[Coro A]
Nuvole di tempesta s’avanzano lente,
il pericolo si delinea qui vicino.
Perché non proteggo tutti quelli
che un tempo ho avuto cari?
E tu mi dici:
lìberati da tutto ciò che ti trattiene,
la mano dei re e le lacrime d’una fanciulla,
corri ora tra le mie braccia,
insieme vinceremo le nostre paure.
Condotto qui dal fato,
senza più paura,
ecco, ora depongo qui
le mie Rose di Maggio.