Orfeo:
Rosa del ciel, vita del mondo, e degna
Prole di lui che l'Universo affrena,
Sol, che'l tutto circondi e'l tutto miri
Da gli stellanti giri:
Dimmi, vedesti mai
Di me più lieto e fortunato Amante?
Fu ben felice il giorno,
Mio ben, che pria ti vidi,
E più felice l'hora
Che per te sospirai,
Poi ch'al mio sospirar tu sospirasti;
Felicissimo il punto
Che la candida mano
Pegno di pura fede a me porgesti.
Se tanti cori havessi
Quant'occhi ha il ciel eterno e quante chiome
Han questi colli ameni il verde maggio,
Tutti colmi sarieno e traboccanti
Di quel piacer ch'oggi mi fa contento.
Euridice:
Io non dirò qual sia
Nel tuo gioir, Orfeo, la gioia mia,
Che non ho meco il core,
Ma teco stassi in compagnia d'Amore.
Chiedilo dunque à lui s'intender brami
Quanto lieta gioisca e quanto t'ami.
Balletto:
Coro di ninfe e pastori
Lasciate i monti,
Lasciate i fonti,
Ninfe vezzose e liete.
E in questi prati
Ai balli usati
Vago il bel piè rendete.
Qui miri il Sole vostre carole,
Più vaghe assai di quelle
Ond'a la Luna,
La notte bruna,
Danzan'in ciel le stelle.
Ritornello
Vieni Imeneo, deh vieni,
E la tua face ardente
Sia quasi un sol nascente
Ch'apporti a questi amanti i dì sereni,
E lunge homai disgombre
Da gl'affanni e del duol gl'orrori e l'ombre.
Pastore
Ma s'il nostro gioir dal Ciel deriva,
Come dal ciel ciò che qua giù n'incontra,
Giust'è ben che devoti
Gl'offriam incensi e voti:
Dunqu'al tempio ciascun rivolga i passi,
A pregar lui ne la cui destra è il mondo,
Che lungamente il nostro ben conservi.
Ritornello
Pastori:
Alcun non sia che disperato in preda
Si doni al duol, benché tall'hor si assaglia
Possente sì che nostra vita inforsa.
Ritornello
Che poi che nembo rio gravido il seno
D'atra tempesta inorridito ha il mondo,
Dispiega il Sol più chiaro i rai lucenti.
Ritornello
E dopo l'aspro gel del Verno ignudo,
Veste di fior la primavera i campi.
Coro di ninfe e pastori
Ecco Orfeo, cui pur dianzi
Furon cibo i sospir bevanda il pianto:
Oggi è felice tanto
Che nulla è più che da bramar gl'avanzi.