Quando non darà più luce
la cupa lanterna del mio cuore,
ritorna nella mia terra,
porta con te le mie canzoni
e cantale tu…
Che il mio colle sappia
quanto ho sofferto, quasi con dolore,
a seminare i miei versi là nel dirupo.
Diglielo tu.
A seminare i miei versi là nel dirupo.
Diglielo tu…
Che tutta la Puna1
vibri dell’eco di ogni canzone.
Che qualcuno le intoni, in piedi, con gli occhi al cielo,
ma che sia tu.
Che qualcuno le intoni, in piedi, con gli occhi al cielo,
…ma che sia tu!
Voglio donare al vento
un poncho di note con frange di sole,
così che, avvolto nelle mie zambas,2 le sibili e le balli.
Chiediglielo tu.
Che, avvolto nelle mie zambas, le sibili e le balli.
Chiediglielo tu!
E se ti senti triste,
pensa che nella notte incantata ci sono io.
E se il mio canto si è perso nell’ombra,
continuerà a vivere in te!
E se il mio canto si è perso nell’ombra,
continuerà a vivere in te!
Che tutta la Puna
vibri dell’eco
di ogni canzone.
Che qualcuno le intoni, in piedi, con gli occhi al cielo,
ma che sia tu.
Che qualcuno le intoni, in piedi, con gli occhi al cielo,
ma che sia tu!
1. Altopiano desertico dell’Argentina nord-occidentale, ai piedi delle Ande.2. Canti ballabili tipici dell’Argentina.