Quella casetta nascosta, dove il sole passava
E non mi riscaldava, adesso non c'è più
Quattro mura antiche, una stanza, due mobili vecchi
Gesù a capezzale e le strilla di mamma
Quando mi svegliavo al mattino
Con gli occhi seccati dal freddo della notte
Mi sciacquavo la faccia ancora addormentato
E una goccia di un sogno cadeva in terra
Quanta strada a piedi facevo con l'acqua e con il sole
E poi a scuola parlavo di papà
E tornavo a casa felice, con la dolcezza nel cuore
Io, un povero ricco di felicità!
E giocavo con mio fratello
Facevo la guerra ma senza coltelli
Si uccideva un pezzo di legno
E chi aveva la peggio pagava quel pegno
Giorni che non tornano più, mai più
Giorni che appartengono alla mia vita
Giorni colorati e difficili
E quel pezzo di pane era un piatto di cuore
Giorni prigionieri di una libertà
Giorni senza strade per camminare
Giorni di un solo vestito
Si aspettava natale per "inaugurarlo"
Quella fontanella di fronte
Dove, quando bevevo, mi bagnavo le scarpe
Adesso non c'è più
Un vecchio pianino portava la speranza nella giornata
E io sentivo nella voce il desiderio di cantare
Da grande moralista, mio nonno
Voleva cambiare da solo il governo
E mia nonna, sempre più vecchia
Passava il suo tempo parlando con Cristo
Giorni che non tornano più, mai più
Giorni che appartengono alla mia vita
Giorni colorati e difficili
E quel pezzo di pane era un piatto di cuore
Giorni prigionieri di una libertà
Giorni senza strade per camminare
Giorni di un solo vestito
Si aspettava natale per "inaugurarlo"