Tutto l'amore che ci aveva preso,
come se fosse stato di cera,
si stava rompendo e liquefacendo.
Ah! Funesta primavera,
avessi potuto, avessimo potuto
morire quel giorno.
E condannarmi a tanto
a vivere con il mio pianto
vivere, vivere senza te.
Vivendo senza, tuttavia,ricordandomi di quell'incantesimo
che persi quel giorno.
Pane duro della solitudine,
è solo quello che diamo
o che ci danno da mangiare.
Che importa che il cuore dica di si o di no (accetti o rifiuti),
se poi continua a vivere.
Tutto l'amore che ci aveva preso,
ormai rotto e disfatto,
si era convertito in paura.
nessuno parli di primavera,
avessi potuto, avessimo potuto
essere morti quel giorno.