(Parlato: Renato Zero)
Una benedizione ci vuole, quando la musica è sfortunata,
È povera, poca, o magari dimenticata
Una canzone può fare chissà che,
Può scalare le montagne ed arrivare fino a te
Signore, fà qualcosa se puoi, e canta insieme a noi.
Benedici il ragazzino che si sente Bach,
Quando suona il primo valzer per l'innamorata
Ma ricorda la corista che nella Traviata,
Ha un acuto che nessuno ha notato mai
Benedici i chitarristi di periferia,
Che han milioni di capelli e così poche dita
Ma ricorda il grande artista che ha già tutto dalla vita
Ma è solo, nell'immensa solitudine di una fotografia.
Benedici le violente voci dei cortei, perchè
Anche gli attimi di rabbia han voglia di cantare
E non scordare, la divina famosa cinquant'anni fa
Che non ha più età, e sogna ancora un palcoscenico di varietà
Non scordare i grandi anonimi del piano bar
Che accompagnano gli amori e l'allegria degli altri
Ma ricorda le ragazze sperdute sugli spalti
Che piangono, a sentire la canzone della loro star.
Benedici il grande coro dell'umanità, che canta
Perchè ogni canzone si compone in te,e per favore
Benedici la voce del soldato che, coraggio si fa
E cantando si incammina per l'eternità.
Benedici l'amicizia che si crea in noi
Che troviamo dei fratelli con una canzone
E specialmente il musicista appena uscito di prigione,
che mezzo morto,
Sputa dentro al vecchio sax e ti fa piangere.
Benedici il grande coro dell'umanità, che canta
Perchè ogni canzone si compone in te, e in ultimo
Se ti resta un pò di tempo, se lo vuoi, tu canta insieme a noi.