E mentre brucia lenta questa sigaretta,
io sto seduta qui, ché non ho fretta.
Ti ascolto, dimmi, tanto è come l'altra volta,
facciamo pace a letto e non dentro la testa.
Chiunque ci sentisse in questa discussione,
direbbe: «Lei cretina, ma lui che gran coglione».
Oh, quante bugie mi hai detto, dove ti ho trovato?
In quale maledetto giorno t'ho incontrato?
Lo sai che se ti guardo, adesso non mi piaci.
Ridammi le mie chiavi, dimentica i miei baci.
Non voglio più nemmeno toccare le coperte
dove ti sei sdraiato, dove ti senti forte.
Che cosa c'è da dire, cosa c'è da fare?
Siamo due cuori affetti dallo stesso male.
Non c'è niente da dire, niente più da fare.
Pronto, mi richiami?
Portati via le tue valigie, il tuo sedere tondo, i tuoi caffè!
Portati via i fiori finti, la tua faccia, la tua gelosia!
Vai via, portati lontano da me,
portati via tutto questo amore che non è mai amore.
E mentre brucia lenta questa sigaretta,
sorrido, fingo e ti accompagno sulla porta.
Io nei tuoi occhi leggo «Scusa, un'altra volta»,
poi la tua schiena si allontana quanto basta.
Così ti vedo andartene su queste scale
da questo astratto amore, da questo stesso male,
che mi fai.
Che cosa c'è da dire, cosa c'è da fare?
Siamo due cuori affetti dallo stesso male.
Non c'è niente da dire, niente più da fare.
Pronto? [...] non mi richiami mai?1
(×2):
Portati via le tue valigie, il tuo sedere tondo, i tuoi caffè!
Portati via i fiori finti, la tua faccia, la tua gelosia!
Vai via, portati lontano da me,
portati via tutto questo amore che non è mai amore.
E mentre brucia lenta questa sigaretta,
io sto seduta qui, ché non ho fretta.
1. Qui non ho potuto sentire bene la parte dei puntini. Se qualcuno può sentirla meglio, prego scrivere un commento perché io lo corregga. Grazie!