C'era una volta un falegname
che non avendo un figlio vicino
prese un bel tronco dal suo legname
per costruirsi un burattino.
Tagliò quel legno con grande cura
tutta una notte fino al mattino
e poi fu preso dalla paura
quando quel legno chiamò: "babbino"
La voce veniva dal tronco di pino
ormai trasformato in un burattino
così che Geppetto strizzandogli l'occhio
chiamò il burattino bambino Pinocchio.
Ormai tutto il mondo conosce la storia
si legge, si ascolta e si impara a memoria.
Ha ormai cento anni ma è sempre attuale.
Evviva Pinocchio, bambino speciale.
Pi-no e dopo strizza l'occhio
così che per intero tu leggerai Pinocchio.
Ge-p e aggiungi un cuore in petto
ed ecco il nome vero del buon papà Geppetto.
Man-gia e accendi un grosso fuoco
così dal fumo nero è nato Mangiafuoco.
Fa-ti e dopo aggiungi na
ed ecco la Fatina azzurra di bontà.
Pi-no da un burattino sciocco
è nato un bel bambino che chiamasi Pinocchio.
Vol-pe e il suo compagno matto
dal pelo tutto a zero è il malandrino Gatto.
Gril-lo, sapiente della scienza,
col suo parlare sincero che scuote la coscienza.
Col-lo e dopo aggiungi di
è l'inventor dei nomi che abbiam cantato qui.
Col-lo e dopo aggiungi di
è l'inventor dei nomi che abbiam cantato qui,
che abbiam cantato qui.