Ci sono due terre, sono così diverse
Una é stata creata (lett. scolpita, intagliata) dalla luce
Sull'altra la luce del paradiso non splende mai
Nelle sue stanze regna eterna la notte
Tra le due scorre un fiume nero,
è profondo quanto l'infinito
L'ho cercato così ardentemente
Da quando l'autunno piagò (o "fece marcire") il mio animo
E adesso, da questo debole e fragile ponte
Ti sto chiedendo di aiutarmi..
[Ritornello:]
Tieni la mia Mano se la mia gamba dovesse vacillare
Sostienimi, quando il mio fuscello ("il fuscello che sono"?) crollerà
Lasciami volare dalle ombre verso la luce
Portami sotto lo scudo delle (cioè "che sono le") tue ali
Perchè il mio spirito è debole, uno schiavo della fortuna
Il suo tempio è fragile e sottile (?).
Attraverserai con me questo ponte,
La mattina e la sera più tarda?
Vedo le umide assi davanti a me
Alcune parti sono già spezzate
Nelle onde del fiume c'è la fossa della morte
Sarà in mezzo ad esse il mio posto?
Chiudo i miei occhi, non oso guardare
Quando non scorgo l'altra sponda
E non sento la terra sotto i miei piedi
Muovo passi solitari
E adesso tra il cielo scuro e la corrente (del fiume)
Ti sto chiedendo di aiutarmi
[Ritornello]
E mentre il ponte stava oscillando nel vento
Mentre ero già pronta ad arrendermi
Sentii come le tue dita afferrarono
Le mie braccia senza forza
E anche quando la corda del mio ponte si spezzò
Tu non ti arrendesti (o "non lasciasti la presa")
[Ritornello]
Tieni la mia Mano
Tieni la mia Mano
Tieni la mia Mano