Io so chi sei
e so che non ti è facile cambiare questa vita
di superba ingenuità.
Sei come il mare che ti accarezza e poi ti porta via
nella sua immensità—
nella sua immensità—
nella sua immensità.
Bussare alla tua porta è una speranza che rimane così perché
sei prigioniera di te—
prigioniera di te—
di te—
di te.
Ma poi perché per una volta sola
tutto ciò che di più caro avevi tu l’hai dato a me.
Ed oggi che io piango tutte quante le mie lacrime,
tu non fai altro che dirmi di no—
che dirmi di no—
che dirmi di no.
Vestita come un angelo di bianco a qualcun altro tu,
certamente dirai di sì.
Ma poi ti accorgerai che non ci sarà mai
un altro amore così.