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Però… [Romanian translation]
Però… [Romanian translation]
turnover time:2024-08-22 14:29:49
Però… [Romanian translation]

In un Paese che nun m’aricordo

c’era una vorta un Re ch’era riuscito

a mette tutto er popolo d’accordo

e a unillo in un medesimo partito

ch’era quello monarchico, percui

era lo stesso che voleva lui.

Quanno nasceva un suddito, er governo

je levava una glandola speciale

per aggiustaje er sentimento interno

seconno la coscenza nazzionale,

in modo che crescesse ne l’idea

come un cocchiere porta una livrea.

Se cercavi un anarchico, domani!

macché, nu’ ne trovavi più nessuno

né socialisti né repubbricani

manco a pagalli mille lire l’uno:

qualunque scampoletto d’opinione

era venduto a prezzo d’occasione.

Certi principî, in fonno, so’ un rampino,

e li partiti, quanno semo ar dunque,

serveno pe’ da’ sfogo ar cittadino

che spera in una carica qualunque

e acchiappa, ne la furia de l’arrivo,

l’ideale più spiccio e sbrigativo.

Pe’ questo, in quer Paese che v’ho detto,

viveveno così, ch’era un piacere:

senza un tiret’in là, senza un dispetto,

ammaestrati tutti d’un parere.

Chi la pensava diferentemente

passava per fenomeno vivente.

Er popolo, ogni sera, se riuniva

sotto la Reggia pe’ vedé er Sovrano

ch’apriva la finestra fra l’evviva

e s’affacciava tra li sbattimano,

finacché nun pijava la parola

come parlasse a una persona sola.

— Popolo! — je chiedeva — Come stai? —

E tutto quanto er popolo de sotto

j’arisponneva in coro: — Bene assai!

Ce pare d’avé vinto un terno al lotto! —

E er Re, contento, doppo aveje detto

quarch’antra cosa, li mannava a letto.

Ècchete che una sera er Re je chiese:

— Sete d’accordo tutti quanti? — E allora

da centomila bocche nun s’intese

che un «Sì» allungato, che durò mezz’ora.

Solamente un ometto scantonò

e appena detto «Sì» disse «Però…».

V’immagginate quelo che successe!

— Bisogna bastonallo! — urlò la folla —

L’indecisioni nun so’ più permesse

sennò ricominciamo er tir’e molla…

— Lasciate che me spieghi, eppoi vedremo…

— disse l’ometto che nun era scemo. —

Defatti, appena er Re cià domannato

s’eravamo d’accordo, j’ho risposto

ner modo ch’avevamo combinato;

ma un bon amico che me stava accosto,

pe’ fasse largo, propio in quer momento

m’ha acciaccato li calli a tradimento.

Io, dunque, nun ho fatto una protesta:

quer «però» che m’è uscito in bona fede

più che un pensiero che ciavevo in testa

era un dolore che sentivo ar piede.

Però - dicevo - è inutile, se poi se pistamo li calli fra de noi.

Quanno per ambizzione o per guadagno

uno nun guarda più dove cammina

e monta su li calli der compagno

va tutto a danno de la disciplina… —

Fu allora che la folla persuasa

disse: — Va be’… Però… stattene a casa.

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