Da quel che vedo
sei un marinaio da vasca da bagno
e prevedo
una barbara e vile conclusione.
Se appena ti aprono il rubinetto
già si intravede una disgrazia.
Che tu ti tappi
nel tuo desiderio
di avere il peschereccio più grande
e che un' onda poi ti mandi
contro lo smalto della vasca
o contro un papero di gomma.
Anche io ho già domato le onde dei sette mari
e ho comandato una flotta di bacinelle
ma la solitudine e qualche disillusione
mi cantano così.
Ti manca un guardiano del faro
che ti diriga la luce degli occhi
che ti indichi i moli
perchè ci sono tante illusioni nella vita
Ho sentito da te tante canzoni
che ho ormai smesso di crederti.
Tu vai contro le paperelle
che io remo questo catino.
Per quel che vedo
per il pesce che hai pescato
grande così
o si è ristretto o si è seccato
o si è sciolto nel secchio
o non c'è mai stato nessun pesce.
E la zuppa di patate e cipolle
è stata cucinata senza cipolle né patate
né un tegame dove metterle.
Che non ti manchino le scatolette di tonno!
Sono già stata cullata
dal canto della sirena,
l'ho portata a casa,
ne ho fatto filetti e l'ho pappata:
sarà digestione, coscienza o ragione
che ascolto in me.
Ti manca un guardiano del faro
che ti diriga la luce degli occhi
che ti indichi i moli
perchè ci sono tante illusioni nella vita
Ho sentito da te tante canzoni
che ho ormai smesso di crederti.
Tu vai contro le paperelle
che io remo questo catino.