Quando scalzo cammino passo passo nel vento
Quando tra le rovine e la polvere vago
Che si canti una strofa per le mani di un morto
Che si reciti un verso al suo spazio di vita
Accadrà che i suoi resti non si vedranno nella città
La perfezione della pietra non splenderà
Forse è vero, il suo sangue non muoverà un'astronave
Forse con le sue ossa non si erige una torre
Forse più che il suo canto la stella brillerà
Perché è successo che il pianto si trasforma in parole
È successo che il sangue si trasforma in parole
È successo che un uomo si trasforma in parole
Parole, parole, parole da sgranare
Quando la morte sembra lontanissima e strana
Quando il giovane schiavo camperà tra i ricordi
Che si dia ad ogni figlio un proiettile in mano
Si fecondi la terra con semenza di vita
Si saprà che il divenire della pietra non ci sarà
Che fu pioggia lontana che bagnò la città
Chiuderemo con chiodi le finestre ed i sogni
Grumi e zolle di terra, la purezza ed il fango
La tranquilla chitarra, la pietra e l'amore
Perché è successo che il pianto si trasforma in parole
È successo che il sangue si trasforma in parole
È successo che l'uomo si trasforma in parole
E che anche la storia si trasforma in parole
È successo che il mondo si trasforma in parole
È successo che tutto si trasforma in parole
Parole, parole, parole da sgranare