"Avevo chiesto a mio padre come sono nato... Anche un uomo comune può trovare, se occorre, una frase felice, un momento ispirato... E mi aveva parlato del vento... dell'intesa del fiore con l'insetto... e del frutto e del seme... e degli uomini che si vogliono bene... delle donne che ascoltano fermentare la vita dentro il loro seno... E mi aveva detto del nulla, sopra il quale il Signore si è affacciato... a creare questo immenso Creato... Tutto questo mi ha detto mio padre, quando gli ho chiesto come sono nato..."
La finestra era aperta
Sopra un mondo innocente
8 e 15 in punto, quando un vento di fuoco
Soffiò soli impazziti
E uno scoppio improvviso e tremendo
Fu la volta del fungo infernale
Che cresceva nel cielo, cresceva
E una pioggia di morte pioveva
Sopra un mondo già morto...
La finestra era aperta
Sopra un mondo innocente
Little boy si chiamava la morte quel giorno
Del mese di agosto
E una cenere nera bruciava
Le rovine del giorno bruciava
La pazzia aveva fatto il suo nido
Dentro il ventre di un aeroplano
Otto e un quarto su tutti i quadranti
Hiroshima... Hiroshima...
Hiroshima...