Tra i brandelli di nebbia fluisce l’Oriente
come la rena trasparente fluisce tra le dita.
La notte se n’è andata senza lasciare orma,
e la nebbia fredda ha cosparso di rugiada
i fiori di datura già caduti
quando scorreva nei burroni,
e l’acqua è diventata trasparente.
Come un foglio che vola sull’abisso
sto cadendo nell’ignoto,
nel silenzio, nell’inazione,
nell’equinozio autunnale.
E sull'acqua veleggia il cielo riflesso,
lassù mi chiamano gli occhi grigi,
profondi come i laghi sono,
il loro sguardo tempo fa mi ha trafitto.
Sopra la gola frusciano gli alberi ai venti,
sottili come le braccia sono i loro rami.
Come un foglio che vola sopra l’abisso
sto cadendo nell’ignoto,
nel silenzio, nell’inazione,
nell’equinozio autunnale.