E non so perché quello che ti voglio dire
poi lo scrivo dentro a una canzone.
Non so neanche se l'ascolterai
o resterà soltanto un'altra fragile illusione.
Se le parole fossero una musica,
potrei suonare ore e ore e ancora ore
e dirti tutto di me.
Ma quando poi ti vedo, c'è qualcosa che mi blocca,
non riesco a dire neanche «Come stai?»,
come stai bene con quei pantaloni neri,
come stai bene oggi,
come non vorrei cadere in quei discorsi già sentiti mille volte
e rovinare tutto.
Come vorrei poter parlare senza preoccuparmi,
senza quella sensazione che non mi fa dire
che mi piaci per davvero,
anche se non te l'ho detto,
perché è squallido provarci
solo per portarti a letto
e non me ne frega niente
se dovrò aspettare ancora
per parlarti finalmente,
dirti solo una parola,
dolce più che posso,
come il mare, come il sesso,
finalmente mi presento.
E così, anche questa notte è già finita
e non so ancora dentro come sei.
Non so neanche se ti rivedrò
o resterà soltanto un'altra inutile occasione.
E domani poi ti rivedo ancora.
E mi piaci per davvero,
anche se non te l'ho detto,
perché è squallido provarci
solo per portarti a letto
e non me ne frega niente
se non è successo ancora –
aspetterò quand'è il momento,
non sarà una volta sola!
Spero più che posso
che non sia soltanto sesso,
questa volta lo pretendo.
Preferisco stare qui da solo
che con una finta compagnia,
e se davvero prenderò il volo,
aspetterò l'amore e amore sia.
E non so se sarai tu davvero,
o forse sei solo un'illusione,
però stasera mi rilasso,
penso a te e scrivo una canzone.
Dolce più che posso,
come il mare, come il sesso,
questa volta lo pretendo
perché oggi sono io,
oggi sono io, oggi sono io!