[Don Giovanni]
Mi par ch’oggi il demonio si diverta
d’opporsi a miei piacevoli progressi:
Vanno mal tutti quanti.
[Don Ottavio]
Ah! Ch’ora, idolo mio, son vani i pianti, di vendetta si parli.
Oh, Don Giovanni!
[Don Giovanni]
(Mancava questo intoppo!)
[Donna Anna]
Signore, a tempo vi ritroviam: avete core, avete anima generosa?
[Don Giovanni]
(Sta' a vedere che il diavolo gli ha detto qualche cosa.)
Che domanda! Perchè?
[Donna Anna]
Bisogno abbiamo della vostra amicizia.
[Don Giovanni]
(Mi torna il fiato in corpo.)
Comandate.
I congiunti, i parenti, questa man, questo ferro,
i beni, il sangue spenderò per servirvi.
Ma voi, bella Donn’Anna, perchè così piangete?
II crudele chi fu che osò la calma turbar del viver vostro?
[Donna Elvira]
Ah, ti ritrovo ancor, perfido mostro!
(a Donn’Anna)
Non ti fidar, o misera, di quel ribaldo cor
Me già tradì quel barbaro, te vuol tradir ancor.
[Donna Anna e Don Ottavio]
(Cieli, che aspetto nobile, che dolce maestà!
II suo pallor, le lagrime, m’empiono di pietà.)
[Don Giovanni]
La povera ragazza
È pazza, amici miei
Lasciatemi con lei
Forse si calmerà.
[Donna Elvira]
Ah non credete al perfido!
[Don Giovanni]
È pazza, non badate.
[Donna Elvira]
Restate ancor, restate!
[Donna Anna e Don Ottavio]
A chi si crederà?
[Donna Anna, Don Ottavio, Don Giovanni]
Certo moto d’ignoto tormento
Dentro l’alma girare mi sento
Che mi dice, per quell’infelice
Cento cose che intender non sa.
[Donna Elvira]
Sdegno, rabbia, dispetto, spavento
Dentro l’alma girare mi sento
Che mi dice, di quel traditore
Cento cose che intender non sa.
[Don Ottavio]
Io di qua non vado via
Se non scopro quest’affar.
[Donna Anna]
Non ha l’aria di pazzia
II suo volto, il suo parlar.
[Don Giovanni]
(Se m’en vado, si potrìa qualche cosa sospettar.)
[Donna Elvira]
Da quel ceffo si dovrìa la ner’alma giudicar.
[Don Ottavio]
Dunque quella?...
[Don Giovanni]
È pazzerella.
[Donna Anna]
Dunque quegli?...
[Donna Elvira]
È un traditore.
[Don Giovanni]
Infelice!
[Donna Elvira]
Mentitore!
[Donna Anna e Don Ottavio]
Incomincio a dubitar.
[Don Giovanni]
Zitto, zitto, che la gente
Si raduna a noi d’intorno;
Siate un poco più prudente,
Vi farete criticar.
[Donna Elvira]
Non sperarlo, o scellerato,
Ho perduta la prudenza;
Le tue colpe ed il mio stato
Voglio a tutti palesar.
[Donna Anna e Don Ottavio]
Quegli accenti sì sommessi,
Quel cangiarsi di colore,
Son indizi troppo espressi
Che mi fan determinar.
[Don Giovanni]
Povera sventurata! I passi suoi voglio seguir
Non voglio che faccia un precipizio
Perdonate, bellissima Donn’Anna;
Se servirvi poss’io, in mia casa v’aspetto.
Amici, addio!