Era una notte come tante altre
Senza un presagio né un presentimento
Nemmeno il brivido dell'imprevisto
Né il senso effimero del tradimento
Pioveva piano sulle nostre spalle
Erano lacrime di Dio, di rabbia
O era il destino a voler fermare
I nostri passi inquieti sulla sabbia?
Fu nel silenzio della timidezza
Per quel tuo sguardo fisso da bandito
Che cadde a terra ogni incertezza
E, per ultimo, l'anello al dito
Era una notte come nessun'altra
In quella smania di confonderci
Io ti ho seguito e so che la poesia
Non ha camminato mai così
Su per le scale, fino in paradiso
Giù negli inferni di chi si è perduto
Su, tra le tegole dell'infinito
E ancora giù, dove non mi hanno avuto mai
E quando hai chiuso il sole del mattino
Dietro le tende, senza far rumore
Ho visto chiaro dietro il tuo sorriso
Non era presto per chiamarti amore
Non era presto per chiamarti amore
Non era presto per chiamarti amore
Non era presto per chiamarti amore