Non c'è,
non c'è più, (×2)
non c'è, (×2)
non c'è più, (×2)
non c'è.
Corriamo un po',
le mani son sudate
e scivola il volante,
non parli più.
Le luci in fila illuminano
il tuo profilo stanco,
le mani sono immobili,
i pensieri simili
non so se andranno via.
Le gallerie,
i fumi densi, i buchi neri
e i tuoi discorsi strani,
che hai fatto tu?
Ma che silenzio, non sento il motore
e neanche più l'amore –
son certa che è andato giù
a rompersi tra le ruote dell'autostrada.
Non c'è,
non c'è più,
non c'è più vitalità
qui tra noi due.
Non c'è più audio, no,
non c'è nessun programma
su tutte le frequenze in onda su di noi.
Non c'è, non c'è,
non c'è più sole, non c'è,
sulle parole afone e pallide.
Sei stato l'ultimo
a dire «Io ti amo»
una volta, purtroppo,
una volta sola.
Non c'è,
non c'è più, (×2)
non c'è,
non c'è più. (×2)
Nell'autogrill
ci gira il vento intorno
urlando consonanti.
Ma che cos'ho?
Tempo da matti c'è se già
il sole sta nascendo
lì fermo all'orizzonte che
guarda lontano e non ha paura.
Non c'è,
non c'è più,
non c'è più vitalità
qui tra noi due.
Non c'è più audio, no,
non c'è nessun programma
su tutte le frequenze in onda su di noi.
Non c'è,
non c'è più sole
sulle parole afone e pallide.
Sei stato l'ultimo
a dire «Io ti amo»
una volta, purtroppo,
una volta sola.
Non c'è, (×4)
non c'è più. (×2)