Sale Nadj è morto nel sonno...
E il giorno è diventato grigio...
e non so cosa ci sia di strano qui...
perché sognando viveva...
dicono che aveva sentito la fine...
non aveva neanche messo la sveglia...
Ma ora, sapeva che avrebbe perso quella guerra...
Qualcuno fa sogni brutti, qualcuno ha incubi mattutini...
Il prete brontolava un salmo...
come un verso imparato per una punizione
davanti alla cappella di nobili e canaglie...
dello stesso reggimento dei Perdenti...
fortunatamente lui non aveva niente...
perché non aveva nessuno al quale lasciare qualcosa...
viveva la vita da solo...
Testamento? è solo uno schizzo nella scatola dei fiammiferi
Dita pazienti di inevitabilità disfano l'introduzione di una canzone che conosco bene e se c'è ancora qualcosa da perdonarti ecco stasera te la perdono. Un oceano di inevitabilità si alza... il cielo ha spinto un tulle leggero del soffitto ma questo si può curare con due o tre gocce di dolcezza con il vino di Ravanica
Sale Nadj è morto nel sonno
sento che sognava la Sirmia*
quel pozzo gelido sul fondo
e un portico ombreggiato dalla vite...
Sento che stava sognando Lei...
il suo nome lo conosce solo Dio
e sento che in questo sogno è semplicemente successo cosa lo ha ucciso
Dita pazienti di inevitabilità disfano l'introduzione di una canzone che conosco bene e se c'è ancora qualcosa da perdonarti ecco stasera te la perdono. Un oceano di inevitabilità si alza... il cielo un tulle leggero del soffitto ma questo si può curare con due o tre gocce di dolcezza con il vino di Ravanica