Tu mi sembri un po' stupita
perché rimango qui indifferente
come se tu non avessi parlato,
quasi come se tu non avessi detto niente.
Ti sei innamorata.
Cosa c'è, cosa c'è che non va?
Io dovrei perciò soffrire da adesso
per ragioni ovvie di orgoglio e di sesso?
E invece niente, no,
non sento niente, no;
nessun dolore.
Non c'è tensione.
Non c'è emozione;
nessun dolore.
Quand'eri indecisa, combattuta,
fra l'abbracciare me o la vita,
ti ricordi i miei silenzi pesanti
che tu credevi gelosia
per inesistenti amanti?
Allora già intuivo
che c'era qualcosa che mi sfuggiva:
quella fragile eterea coerenza
di bambina senza troppa pazienza.
(×2):
Non sento niente, no,
adesso niente, no;
nessun dolore.
Non c'è tensione.
Non c'è emozione;
nessun dolore.
Il vetro non è rotto dal sasso
ma dal braccio esperto di un ingenuo gradasso.
L'applauso per sentirsi importante
senza domandarsi per quale gente.
Tutte le occhiate maliziose che davi
eran semi sparsi al vento, qualcosa che perdevi
e mi inaridivi,
e mi inaridivi,
e mi inaridivi.
Ma non sento niente, no,
adesso niente, no;
nessun dolore.
Non c'è tensione.
Non c'è emozione;
nessun dolore.
(×3):
Nessun dolore, (×3)
nessun, nessun dolore.