È stato come in un appuntamento
su uno scoglio prima del tramonto.
Sembrava che io guardassi solo al largo
ma ti ho sentita arrivarmi accanto.
Prima seduti con le gambe fra le braccia,
ognuno muto dentro i suoi richiami.
Poi con cura ci siamo aperti come libri,
aiutandoci a ricordare i nomi di quelli che eravamo.
Quelli che eravamo.
Tu arrivavi dalla fine di una guerra.
Io ero scivolato dal mio piedistallo.
Un’assemblea di cocci a conversar di vasi.
Due cani con il guinzaglio alla ricerca di un padrone.
Nella schiuma in basso ci appariva tutto chiaro,
che non si nasce con un coltello tra le mani.
Guardandoci negli occhi entrambi sapevamo
che alla fine qualcuno pagherà
il male che ci ha fatto qualcun altro.
Così ci siamo contro il vento
e in pochi passi eravamo fino al bordo,
con il coraggio che da soli non avremmo mai trovato.
Tu mi hai sorriso e ho sentito di esser pronto.
Così il peso si è lasciato andare avanti
e i talloni si sono alzati dalla terra.
Tu avevi paura, io forse un po’ di più,
ma l’attimo dopo in un salto
noi eravamo insieme... nel blu.
Nel blu.
Nel blu.