Come sei bella stasera Zulejha
In quel caffetano di seta bianca
Una notte di peccato ci avvolge
Toccando una vecchia ferita dolorosa
E non sa che non sono più quello di una volta**
Che voleva la felicità nel vino
Non sa che non sono un poeta pazzo
Malato, oh Signore, di tutte le malattie
Ecco a te tutte le lacrime e le risate
Solamente non indurmi a peccare*
Ecco a te tutto per cui morirei
Solamente non indurmi a peccare
Stanotte sono Jusuf da Misir
Eterno marinaio nelle mani di Dio
Stanotte sono un solitario nel mezzo dell'universo
Così è e puoi pure tagliarti le vene***
Ecco a te tutte le lacrime e le risate
Solamente non indurmi a peccare*
Ecco a te tutto per cui morirei
Solamente non indurmi a peccare