Quel giorno un re ed una regina
partirono da lontano e vennero qui
Ci fu una festa e per i balconi
tante bandiere vennero esposte
Masaniello portò un babbà
ma la regina voleva mangiare
Fu così che con l’acqua e la farina
un bel ragazzo la fece incantare
Poi guardò una bandiera a colori
pensò un momento e disse: Maestà
Adesso ci metto due pomodorini
con questa mozzarella e una foglia di basilico
Poi un forno volle accendere
due minuti e ve la faccio assaggiare
Quella pizza la inventò per la regina
perciò Margherita la dovette chiamare
Napoli,
te lo raccontano a Napoli
sopra i muri dei vicoli
puoi leggere la storia di questa bella città
Gennarino a Pozzuoli cresceva
parlava con la gente solo di Gesù
Ma c’era chi non ci credeva
e un giorno di settembre lo volle affrontare
Contro il diavolo niente puoi fare
ma sapeva che Dio stava li
E così in paradiso salì e il Vesuvio
con le mani seppe fermare
C’era un principe senza casata
che aveva cambiato la sua identità
Diventato un attore importante
per tutta la gente era il grande Totò
E contento morì in povertà
ma aiutò tanta gente a vivere
Quel principe ricco nel cuore
quanta allegria ci ha saputo donare
Napoli,
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Una notte ero in barca a Sorrento
in un mare elegante vestito di blu
Sotto un cielo pezzato di stelle
da un vecchio terrazzo qualcuno cantò
Una voce cantava per me
non vedevo nessuno perché
Era il canto del grande Caruso
che il mare l'aveva tenuto per sè
E così ti mettesti a suonare
due parole sapesti inventare
Questa canzone che hai scritto a Sorrento
oramai tutto il mondo te la sa cantare
Napoli,
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