Napoli per noi: gente distratta
con gli occhi sempre accesi sul televisore.
È solo una città di scugnizzi, pizza e mare
o di notizie nere da telegiornale.
Napoli però è un'altra cosa,
è la città tradita che sa perdonare.
Grande luna park dell'America invadente
e figlia senz'amore di un'Italia assente.
Ma guarda Napoli e poi muori,
Napoli a colori,
gente, cielo e mare,
con in mano il cuore.
Guarda Napoli che aspetta,
la città promessa
con l'eterna attesa,
ma la sperenza sempre accesa.
Napoli di pane sempre amaro,
Napoli di giorni appesi al cielo.
Napoli che canta e non s'arrende,
si lecca le ferite e si riinventa sempre
stesa su un vulcano solo mezzo addormentato
che gioca con la vita e vince il campionato.
Napoli: città di terni al lotto,
di gente che ogni giorno è sempre una scommessa,
che arrivano alla sera faticando e improvvisando
che Napoli non è soltanto contrabbando.
E guarda Napoli ferita,
Napoli proibita,
nuda o travestita,
presa o abbandonata.
Guarda Napoli futura,
bianca di paura,
con la gente vera
che ancora sogna e ancora spera.
Napoli spogliata fino al mare,
ma Napoli che sa ricominciare.
Napoli per noi che ci stupisce,
che non ne siamo figli ma ci riconosce.
Quando la tocchiamo, ci regala un'emozione
che non puoi fare a meno di volerle bene.